Quali sono in Piemonte le esperienze che possono favorire l’integrazione socio-lavorativa dei cittadini di paesi terzi? Che caratteristiche hanno? Com’è possibile valorizzare le competenze trasversali dei migranti negli interventi – individuali e di gruppo – di accompagnamento all’inserimento socio-lavorativo?
Nell’ambito del progetto VIC – Validating Integration Competences of refugees, ENAIP NET e EnAIP Piemonte il 30 ottobre 2019 hanno organizzato un workshop che ha coinvolto le organizzazioni coinvolte nell’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati e nell’erogazione di percorsi di formazione, inclusione lavorativa e partecipazione sociale. A partire da alcune iniziative che negli ultimi anni sono state realizzate sul territorio regionale, operatori, formatori, counselor ed esperti di educazione degli adulti si sono confrontati sull’importanza di dare visibilità alle competenze trasversali dei migranti per sostenere il processo di piena inclusione a partire dalla valorizzazione delle loro esperienze di vita e lavoro, ovunque acquisite.
Molte sono le sfide ancora aperte su cui si è concentrato il confronto.
L’interesse dei partecipanti per il tema del workshop suggerisce l’esigenza di promuovere più occasioni di scambio e confronto continuo tra operatori al fine di condividere esperienze, metodi e strumenti di lavoro. Le progettualità sviluppate in questi anni sul territorio della Regione Piemonte sono state e continuano a essere un’ottima opportunità per potenziare i servizi per l’inclusione e introdurre innovazioni nelle pratiche, ma spesso sono discontinue e frammentate.
È necessario creare le condizioni e le forme per valorizzare tali esperienze, creare continuità e dare sostenibilità agli interventi.
Emerge la necessità di dare continuità ad approcci e pratiche nella relazione con stakeholder ed imprese del territorio. In particolare, per costruire modalità di valorizzazione e valutazione condivise con le imprese, a partire dai concreti contesti lavorativi e sulla base di specifici ruoli professionali.
Il riconoscimento, la formazione e la valorizzazione delle competenze trasversali nei percorsi di accompagnamento al lavoro è una delle condizioni per una piena integrazione. Le organizzazioni attive nei differenti contesti di integrazione (scuola, formazione professionale, associazionismo) implementano iniziative volte a valorizzare le soft skills ma talvolta i risultati dell’apprendimento, in termini di acquisizioni, sono poco visibili e comunicabili perché ancor troppo impliciti.
L’esperienza di VIC dimostra che l’introduzione di modalità di assessment e di proposte didattiche esplicitamente orientate alla formazione e valorizzazione delle competenze trasversali all’interno dei percorsi di formazione rivolti ad adulti stranieri disoccupati orienta e focalizza il lavoro dei formatori e consente di rendere visibile l’importanza delle soft skills ad integrazione e rafforzamento delle competenze tecniche.
La crescente complessità che gli operatori si trovano a fronteggiare nel lavoro con cittadini provenienti da paesi terzi (eterogeneità, vulnerabilità, differenti percorsi migratori e stato giuridico) richiede continui confronti, sistematizzazioni e ri-progettazioni sia sui processi sia sui contenuti del lavoro che si sviluppa. Soprattutto per quanto riguarda le attività finalizzate a far emergere e valorizzare le competenze trasversali, si rende utile prefigurare modalità flessibili che di volta involta possono essere scelte, adattate, contestualizzate in funzione degli obiettivi formativi e delle persone con cui si lavora (delle loro storie, delle loro capacità di stare nel percorso, della loro disponibilità a mettersi in discussione, del loro livello di comprensione).
Per formare alle competenze trasversali è, infine, importante che ciascun operatore passi attraverso il “valore” che egli stesso dà alle competenze trasversali. Ciò significa che gli operatori sviluppano la capacità di analizzare riflessivamente le proprie competenze trasversali, le proprie strategie di azione e valorizzazione e come esse condizionano/influenzano implicitamente o esplicitamente i processi di accompagnamento sia nei confronti degli utenti, sia nella relazione con le imprese. Attraverso questo processo riflessivo si può rafforzare la capacità degli operatori di sostenere il lavoro svolto con i cittadini di paesi terzi dando valore alle esperienze.
Per un’analisi approfondita di quanto emerso nell’incontro si rimanda al documento sottostante.
Per informazioni e approfondimenti:
Valeria Zaffalon
Servizio Progettazione
valeria.zaffalon@enaip.net